La sede della cattedrale e l'intitolazione

Da un documento pontificio del 1067, concernente il sinodo presieduto a Melfi da Anselmo da Baggio, papa col nome di Alessandro II, si apprende che il concilio fu celebrato «apud Melfim in ecclesia S. Petri, que est eiusdem civitatis sedis episcopatus». La piccola chiesa di S. Pietro dovette però ben presto essere abbandonata; tra il 1067 e il 1076, nel pieno del fervore edilizio che si registra durante la prima età normanna, venne infatti edificata la nuova cattedrale, dedicata alla Vergine. La traslazione della sede dell’episcopio riflette la riorganizzazione dello schema urbanistico della città in età normanna: l’antica cattedrale di S. Pietro era infatti ubicata fuori dalle mura, in posizione decentrata; la costruzione della nuova fabbrica della chiesa cattedrale, sulla collina, è contestuale all’ampliamento del perimetro delle mura urbane, con conseguente inglobamento del suburbio. Tra gli atti dell’Intendenza di Basilicata si conserva un interessante documento del XIX secolo, in cui il sindaco di Melfi fa una rassegna dei documenti e della bibliografia attestanti l’intitolazione dell’episcopio melfitano alla Vergine.
Immagine: Cattedrale di Melfi (E. NAVAZIO, Melfi. Memorie dell'antico, Lavello 2012, p. 118).